Ormai da anni mi occupo di alimentazione e gestisco i percorsi dietologici più svariati, cercando di trovare punti di incontro tra la dieta e le esigenze del paziente. Oltre alla valutazione iniziale dello stato metabolico e clinico, è dovere del Medico stimare la possibilità che il paziente aderisca alla dieta. Talvolta la rapidità nel risultato diventa una vera e propria necessità, sia come stimolo psicologico, sia come esigenza di tempo (es. per la programmazione di un intervento chirurgico, la partecipazione ad un evento sociale importante, l’arrivo dell’estate, ecc.).
In questi casi credo che l’approccio più indicato sia un regime alimentare fortemente ipocalorico (VLCD) che riesca a preservare la massa muscolare e, di conseguenza, non porti a una riduzione del metabolismo basale. Per ottenere ciò dobbiamo cercare di sfruttare il meccanismo della “chetogenesi”, un processo che porta al blocco della sensazione di fame, permette di mantenere un basso introito calorico e, di conseguenza, una rapida riduzione del peso corporeo.
Questo schema si basa sulla quasi completa astensione dai carboidrati, un apporto NORMALE di proteine e riduzione di grassi. Al totale consumo dei carboidrati circolanti e del glicogeno di riserva si “entra” in chetogenesi, fase in cui si iniziano a consumare i grassi corporei come unica fonte di energia. I corpi chetonici, da cui prende il nome l’intero processo, non sono altro che il substrato energetico alternativo agli zuccheri.
Spesso, nelle fasi iniziali della dieta, consiglio l’utilizzo di prodotti sostitutivi degli alimenti che permettono di rispettare le proporzioni di macro-nutrienti (proteine, grassi e carboidrati) in modo più preciso ed ottenere, di conseguenza, risultati più rapidi e concreti.
Gennaio è uno dei periodi dell’anno più idonei all’inizio di un percorso di questo tipo.
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